Vuoi cambiare? Fallo e basta
In questi giorni ho riflettuto molto sulle relazioni e su tutto ciò che ne consegue: il dialogo, il mettersi in apertura per conoscere gli altri. Mi occupo da tempo di pratiche occulte ed esoteriche, e devo dire di essere stata fortunata per essere nata con delle qualità e dei doni che, col senno di poi, ho scoperto che più o meno li abbiamo tutti, ognuno più o meno consapevole. Doti che mi hanno portato a un'introspezione profonda fin dai primi anni dell'infanzia, una sorta di osservatore costante.
Ho riflettuto molto sull'influenza dei social, che sembra aver preso il posto della televisione, una sorta di ipnosi collettiva di massa. Riconosco che ci sono sicuramente dei contenuti di alto valore, ma spesso e volentieri, ho riconosciuto il fatto che vale molto di più la distrazione che un pensiero che può essere utile. È chiaro che anche i reel di poco contenuto, ma che portano allegria in qualche modo, hanno il loro perché. Credo però che nel tempo l'essere umano perda il valore del suo vero pensare, del suo libero arbitrio, di pensarla in modo diverso.
Credo che spesso fuggiamo da ciò che è e serve perché non ci piace sentirci vulnerabili. Soprattutto nel mio settore in costante espansione, almeno fino a Nettuno in Ariete, dove arrivano persone che pensano di trovare la propria guarigione attraverso l'ambito esoterico.
Ma questo è vero solo se si fa un effettivo lavoro su di sé. Ma qual è il vero lavoro su di sé?
È mettersi di fronte alle proprie paure, per esempio, come entrare in osservazione e consapevolizzare la pratica del presente per conoscersi di più, accertarsi per poi portare cambiamenti attivi.
Il risultato di questa introspezione è che spesso e volentieri diciamo di voler cambiare, ma in fin dei conti non è così. La vita ci mette costantemente alla prova e lo sappiamo dentro di noi, sentiamo quella vocina che dice cosa effettivamente è davvero utile superare.
Ma finché qualcuno non ce lo fa presente, con eventi di varia intensità, non le vogliamo vedere. Badate bene, le relazioni, soprattutto quelle affettive, sono le prime a metterci sul vassoio d'argento le nostre difficoltà. Il gioco sta proprio nel disporsi verso l'opportunità di dare a se stessi occasioni diverse, per assaporare nuovi stati emotivi come via di guarigione e consapevolezza in ogni attimo della nostra vita.
Ma quanto effettivamente ti vuoi mettere in gioco?
Non puoi pensare che il mondo ti abbracci se tu non abbracci il mondo, non puoi pensare che la vita ti regali sorrisi se sei tu il primo a non darli alle persone che effettivamente sono di fronte a te per farti evolvere. E mi spiace, non puoi cercare tutto questo, non puoi cercare soluzioni magiche a tutti i tuoi problemi. Il tempo è molto più prezioso di perdere ore e ore di fronte a uno schermo perché non equivale alla realtà.
Spegni il telefonino, vai in qualsiasi luogo, respira aria fresca, dona sorrisi sinceri, abbracci sinceri, pur sapendo che alcune persone potrebbero ferirti.
Dona tutto te stesso e cerca di amare soprattutto te e gli altri, con sincerità, onestà, guarda negli occhi ogni persona e invece di rimandare a domani, vivi, sbaglia e riprovaci.
E per chi fa un lavoro su di sé sa bene quanto sia importante lo stato di presenza, ma non è utile se si rimane passivi.
un abbraccio
miOrakle
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