Rituale Luna Piena in Scorpione



La Luna Piena in Scorpione, di lunedì 12 maggio, è una delle più magiche dell’anno.
Non è solo una Luna che rivela, ma è una Luna che apre portali.
È come se la realtà si assottigliasse, e tra le pieghe potessimo intravedere chi siamo veramente, oltre i ruoli, oltre le maschere.

Questa Luna non distrugge, trasforma.
È il momento perfetto per lasciare andare cammini, ruoli, legami, energie che si sono compiuti.
Non si tratta solo di decisioni mentali, ma di sentire, davvero, che qualcosa è già morto dentro. Questo rituale serve a onorare quella morte… per rinascere più veri, più liberi, più allineati.

Ripeti questo rituale ogni volta che senti un nodo che si scioglie.
Non servono date precise. Serve presenza.

Cosa ti serve?

Nulla di essenziale. Solo il tuo intento sincero, la connessione tra cuore e mente.
Ma se vuoi creare uno spazio sacro, puoi usare:

  • una candela (bianca o nera, o entrambi i colori per rappresentare la morte e la rinascita)

  • un foglio e una penna

  • un recipiente resistente al fuoco 

  • incenso o erbe da bruciare (salvia, artemisia, lavanda, a scelta)

  • Offerte come del miele o del riso per la madre terra.

  • Una ciotola d'acqua

  • un oggetto simbolico che rappresenti ciò che stai lasciando andare.
    Può essere qualcosa di semplice come un filo di spago, un anello vecchio, un bottone, un sasso raccolto apposta, un pezzetto di stoffa.

Ricorda: l’occorrente non fa il rituale.
Il potere è nel tuo intento.
Se senti di avere bisogno di centrarti prima, puoi cliccare >> qui << per seguire una meditazione che ti aiuti ad allineare cuore e mente.
Solo quando senti che sei pienamente nel tuo corpo e nel tuo sentire, comincia.

Il Rituale

1. Crea il tuo spazio sacro
Accendi la candela.
Se vuoi, brucia un po’ d’incenso o erbe per purificare l’energia.
Fai tre respiri profondi, e immagina un cerchio di luce intorno a te.
Questo è il tuo tempio, il tuo spazio sacro.

2. Scrivi ciò che sta morendo in te
Prendi il foglio e scrivi tutto ciò che senti non ti appartiene più.
Non serve che sia logico: possono essere emozioni, ruoli, abitudini, legami, memorie, nomi, parole.
Anche un modo di essere.
Sii sincero. Sii crudo. Sii nudo.
Scava. Onora. Lascia emergere.

3. Nomina la morte
Leggi a voce alta ciò che hai scritto, come se stessi pronunciando un rito funebre per quelle parti.
Puoi dire:
"Io onoro ciò che è stato. Sono grato per ciò che è stato. Lo ringrazio. Lo lascio andare.
Questa parte di me ora muore.
E io scelgo di essere ora."

4. Trasforma
Se ti senti pronto, brucia il foglio (in sicurezza) nel recipiente.
Se non puoi bruciarlo, strappalo in silenzio, lentamente, e poi gettalo lontano da casa, come se stessi seminando una nuova terra.

5. Atto psico-magico

Prendi un oggetto simbolico che hai scelto
Trattalo come un testimone di ciò che muore.
Tienilo tra le mani e parlaci.
Digli tutto ciò che rappresenta. Puoi sussurrare, puoi piangere, puoi urlare.
Poi, con consapevolezza e rispetto, scegli cosa farne:
Se sei in natura: seppelliscilo.
Se sei in casa: chiudilo in un barattolo e mettilo in un angolo buio o nascosto per 9 giorni. Poi decidere se gettarlo lontano, restituirlo alla Terra, o tenerlo come reliquia trasformata.
Questo gesto fisico imprime nel tuo sistema nervoso e nel tuo campo energetico l’atto reale di lasciare andare, affinché il corpo e l’anima si allineino.

5. Rinasci
Porta le mani sul cuore.
Senti il vuoto che si è creato.
Senti lo spazio.
E poi pronuncia un’intenzione chiara, semplice, viva.
"Io ora faccio spazio al mio cammino."
"Io rinasco."
"Io accetto la mia trasformazione."

Stai in silenzio per qualche minuto.
Respira.
Lascia che la Luna lavori attraverso di te.

Puoi chiudere il rituale spegnendo la candela e ringraziando il fuoco, la Luna, te stesso.

Ricorda: anche se sembra tutto uguale dopo, qualcosa dentro si è mosso.

Non bere l'acqua della ciotola ma buttala in un lavandino o regala alla madre terra, insieme alle offerte.
La magia non fa rumore.
Ma cambia tutto.

Se vuoi saperne di più continua a leggere..

C'è qualcosa in questa Luna Piena in Scorpione che va oltre le parole. È come se il cielo stesso ci stesse spingendo dentro un varco: non più il tempo delle superfici, ma quello delle profondità. E quando dico profondità, intendo quelle zone in cui non possiamo più fingere di non sentire. Dove le emozioni che abbiamo evitato iniziano a bussare. E non per farci male, ma per liberarci.

E come se non bastasse, questa Luna è in opposizione a Urano, scuote, libera, cambia tutto all’improvviso. Quindi sì, potrebbero arrivare sorprese, rotture, rivelazioni. Potremmo sentirci destabilizzati, tirati da una parte il bisogno di sicurezza e dall’altra la voglia (o la necessità) di cambiare tutto.

È un momento in cui possiamo sentire il terreno muoversi sotto i piedi. Ma forse è proprio quello che serve per farci muovere da dove siamo rimasti fermi troppo a lungo.

È come se l’Universo ci stesse dicendo: “Non puoi più restare fermo qui. Devi scegliere. E devi trasformarti.”

Questa Luna ci mette di fronte a una scelta: restare dove siamo, con tutto il nostro bagaglio emotivo, oppure fidarci del processo e andare verso qualcosa di nuovo. Anche se spaventa. Anche se non sappiamo bene dove porterà.

Forse ti senti come se fossi sospeso tra due mondi, tra chi sei stato finora e chi stai diventando. E sì, può fare paura. Ma se lasci andare la presa, se accetti di non avere tutte le risposte, potresti accorgerti che qualcosa dentro di te si apre. E che finalmente ti stai muovendo nella direzione giusta.

Questa Luna non ci chiede perfezione, ma presenza. Ci chiede di avere il coraggio di guardare in faccia quello che sentiamo davvero. Di ascoltare quel bisogno di cambiamento che, forse, abbiamo cercato di zittire. E ci ricorda che, anche quando tutto sembra crollare, è solo la vecchia struttura che si sta sgretolando per far spazio a qualcosa di più vero.

Sotto questa luce intensa, che illumina anche l’invisibile, qualcosa in noi sta morendo. E non parlo di drammi o distruzioni appariscenti. Parlo di quelle parti silenziose, ormai esauste, che hanno camminato troppo a lungo su strade che non ci appartengono più. Vecchie abitudini, vecchie versioni di noi, storie di cui conosciamo ogni angolo ma che non sentiamo più vere. Le impronte di quei cammini stanno svanendo. E se ci fai caso, c'è spazio. Spazio per il nuovo, anche se ancora non ha nome, anche se non sappiamo dove ci porterà.

Questa non è una Luna per controllare. Non è il momento in cui la mente decide cosa lasciare andare. Perché certe cose si lasciano andare prima di saperlo. Si sentono e basta. In un ricordo. In un modo di essere che non ci somiglia più. In una sensazione che si scioglie senza fare rumore. E a volte è tutto lì: nel sentire che non siamo più quella persona. E che va bene così.

La presenza di Chariklo, rende questo passaggio ancora più sacro. Lei non urla, non spinge, non forza. Ma tiene lo spazio. È come un cerchio invisibile attorno a noi, che ci protegge mentre attraversiamo. È la guarigione che avviene in silenzio, quando smettiamo di identificarci con il dolore. Quando smettiamo di pensare che tutto debba essere risolto subito, spiegato, capito. E semplicemente restiamo. Presenti. Vivi. Nudi. Veri.

Questo è il tempo di chi sa sentire. Di chi ha il coraggio di non afferrare. Di chi è pronto a non sapere chi sarà domani, ma sa benissimo che non è più chi era ieri.

E allora, se ti senti un po’ scosso, instabile, o improvvisamente libero... respira. È la Luna. È la tua anima che si ricorda il suo cammino. Fidati di lei. Fidati del vuoto. Fidati. 

Un abbraccio,

Miki

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